Prodotti Tipici
Pubblicata il 03/04/2017
Dal 01/01/2018 al 31/03/2018
La cucina mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi millenni, tramandata di generazione in generazione. Alcuni dei cibi più noti sono:
Gli Arancini: Soufflè di riso impanate e fritte, farcite generalmente con ragù e piselli oppure da dadini di prosciutto cotto e mozzarella.
Le panelle: Frittelle di farina di ceci.
Gli Arancini: Soufflè di riso impanate e fritte, farcite generalmente con ragù e piselli oppure da dadini di prosciutto cotto e mozzarella.


Le panelle: Frittelle di farina di ceci.


I cucciddati: Pane a base di semola di grano duro. Generalmente queste ciambelle dal diametro di circa 20-23 cm, vengono prodotte in pezzature dal peso approssimativo di circa 200 grammi.
La formatura manuale dei pezzi consiste nel realizzare degli intagli che conferiscono a questo prodotto la particolare forma simile al sole splendente.
Per il loro grande effetto scenografico i cucciddati sono utilizzati per decorare i carri e gli stendardi a forma di ombrello (circu), issati su alti pali e portati lungo le processioni religiose.
La formatura manuale dei pezzi consiste nel realizzare degli intagli che conferiscono a questo prodotto la particolare forma simile al sole splendente.
Per il loro grande effetto scenografico i cucciddati sono utilizzati per decorare i carri e gli stendardi a forma di ombrello (circu), issati su alti pali e portati lungo le processioni religiose.
La frutta Martorana: E' composta da pasta di mandorla, alla quale si dà la forma di diversi frutti o alimenti.


La cassata siciliana: Torta di pan di spagna e ricotta ricoperta da uno spesso strato di glassa e ornata con frutta candita.


Il cannolo siciliano: Un involtino di cialda fritta riempito di ricotta zuccherata.


La granita: Dolce dalle origini arabe che ha visto i suoi natali proprio in Sicilia. Le più note granite sono quella alla mandorla e al limone ma vi sono anche molti altri gusti che vanno da quella al caffè, alle fragole, alla menta, al cioccolato e molte altre ancora.

Le cassatelle: (cassateddi in dialetto siciliano) o ravioli dolci, sono dolci ticipi della gastronomia siciliana, originari della cittadina di Calatafimi, intorno al 1700, in occasione delle festività pasquali e di carnevale. Sono oggi diffusi in gran parte della Sicilia occidentale. Sono un sorta di grandi ravioli dolci, al cui interno vi è un impasto di ricotta di pecora, zucchero, un pizzico di cannella e gocce di cioccolato, che vengono fritte per immersione nell'olio bollente. Per la pasta si usa farina di grano duro, zucchero, olio d'oliva, una goccia di vino Marsala e una grattuggiata di scorza di limone.


Pupo di zucchero: Tra i tanti protagonisti della “festa dei morti” spicca la Pupaccena, il dolce di zucchero dalla forma umana e dai colori sgargianti e vivaci. Anticamente venivano raffigurati i paladini di Francia e tutti i personaggi dell’opera dei pupi siciliani. Nel corso degli anni, questi personaggi sono stati affiancati, o addirittura sostituiti, da calciatori, ballerine, protagonisti dei cartoni animati amati dai bambini, ma anche da zucche e fantasmi così come prevede la tradizione esterofila di Halloween.


Agnello pasquale: L’agnello pasquale siciliano è un dolce molto antico che viene preparato e regalato ad amici e familiari, soprattutto ai bambini. La ricetta è abbastanza elaborata perché bisogna innanzitutto procurarsi lo stampo in gesso per modellare l’agnello e poi fare una pasta di mandorle



Sfince di San Giuseppe: Le sfince siciliane sono frittelle piuttosto gonfie, ricoperte di crema di ricotta con scaglie di cioccolato e frutta candita. Presenti, in realtà, in tutte le pasticcerie praticamente tutti i giorni dell’anno, sono dolci tipicamente legati alla festa di San Giuseppe.



I CANNATUNA DI PASQUA
E' usanza realizzare per Pasqua i cannatuna, uova vere con decori di pasta dolce colorata.



OVALETTO DI CALATAFIMI
L'ovaletto di Calatafimi é un'arancia le cui origini ci portano all'inizio del novecento; il nome dato dalla forma ovale e dall'esclusiva presenza nel territorio del comune di Calatafimi. L'ovaletto di Calatafimi necessita di cure attente e continue; abitualmente gli alberi dopo la potatura di formazione vengono potati ogni tre anni; l'irrigazione è indispensabile durante l'estate con l'utilizzo di 100 l d'acqua per pianta; ogni 10 giorni la raccolta viene effettuata manualmente e interessa il periodo che va dal 20 maggio fino ai primi di luglio.




