Comunità religiose

Evento
Festa
Giorno
03/05/2017
Descrizione
Festa Patronale
Chiesa
Chiesa SS. Crocifisso
Note

La festa del Santissimo Crocifisso è una delle feste popolari più antiche d'Italia, si svolge nella città di Calatafimi ogni 5 o 7 anni, nei giorni che vanno dal  al 3 maggio.

 
SS. Crocifisso di Calatafimi

È una festa religiosa in onore di Cristo Crocifisso, la cui devozione nella cittadina è collegata ad un antico crocifisso ligneo di autore ignoto, cui sono attribuite numerose guarigioni avvenute nel 1657. In tale anno il crocifisso, che si trovava nella sagrestia della chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria, fu portato per la prima volta in processione con autorizzazione del vescovo di Mazara.
Tradizionalmente, come riporta l'etnologo Giuseppe Pitré, la festa non si svolgeva ogni anno, ma ogni qualvolta vi fossero abbastanza risorse per organizzarla: ogni 10 anni dapprima, ogni 5 anni a partire dal 1800.

La popolazione calatafimese, divisa in ceti, sfila per tre giorni in processione lanciando confetti, cucciddati e fiori.

ORIGINI
La festa del SS. Crocifisso viene celebrata solennemente sin dal 1657. Inizialmente i festeggiamenti si celebravano in giugno;furono poi spostati a settembre e poi agli inizi di maggio. Nella chiesa di S. Caterina, tra il 23 e il 25 giugno 1657,un crocifisso ligneo nero operò vari prodigi. Una mattina, mastro Fontana trovò il Crocifisso caduto e istintivamente lo rimise a posto. Il giorno dopo lo ritrovò di nuovo a terra con un braccio staccato e dopo avergli incollato il braccio,con una zagarella (nastro) azzurra. Lo appese alla croce. Il giorno 23 giugno 1657,mastro Fontana si recò nella chiesa di Santa Caterina con l'infermo Francesco Saltaformaggio,e vedendo che nuovamente il Crocifisso era di nuovo a terra,chiese all'amico di aiutarlo e glielo diede in mano e immediatamente guarì. Mastro Fontana si portò a casa la zagarella che fece miracolo sulla moglie indemoniata. Nel novembre 1657, due ricchi borghesi, donano quattro once e 35 tarì per l'altare e altre spese necessarie al culto come chiesto dalla Curia Vescovile di Mazara. Nell'arco di 100 anni il popolo ingrandisce la chiesa di Santa Caterina dedicandola al SS Crocifisso. Il 19 dicembre 1657 i giurati,chiedono al Vescovo il permesso di condurre in processione il SS. Crocifisso per poi deporlo nella nuova cappella. Da allora ad oggi tutto il popolo si è suddiviso e raggruppato in diversi ceti e ha sempre reso omaggio al Suo Protettore per aver dato l'abbondanza dei raccolti e la ricchezza nel lavoro benedetto da Dio. Il dono del pane dato a tutti in abbondanza nel corso dell'omaggio del SS. Crocifisso,inizialmente mirava nel far gioire anche i poveri nei giorni di festa. Quel pane oggi è diventato “lu Cucciddatu”. Il Crocifisso andò perduto il 25 settembre del 1887 quando, in occasione della festa della Madonna di Giubino,un incendio distrusse la cappella. Il Crocifisso fu subito sostituito e benedetto da Papa Leone XVII. Nel 1988,Padre Ingarra levò i marmi alla base della croce,perché si diceva che erano stati murati pezzetti del SS. Crocifisso bruciato,in effetti li trovò,prese il pezzetto più grande che c'era e lo sistemò in una reliquiario d'argento che viene portato in processione.

CETI
I Ceti hanno statuti ben precisi, con amministrazioni che si rinnovano, in genere, al termine di ogni "Festa" e sono:
Il Clero,
La Sciabica,
La Maestranza,
I Commercianti,
I Borgesi di San Giuseppe,
Gli Ortolani,
I Mugnai,
I Pecorai ed i Caprai,
I Macellai,
I Borgesi,
I Cavallari,
I Massari.
   

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